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Commento alle elezioni europee 2019




THE FINAL CUT


È tempo di tirare le somme.

A livello generale il voto italiano conferma l'anomalia del nostro paese, ma è interessante analizzare il voto degli italiani all'estero che si discosta molto da quello nazionale e si allinea con quello delle altre nazioni europee (guarda QUI) e dove si conferma un'affermazione dei verdi in perfetta analogia con il grande risultato che porta ad accrescere il peso dei Greens/EFA nel Parlamento Europeo.

Il dato più preoccupante e in controtendenza rispetto alle altre nazioni è l'affluenza in calo che nella circoscrizione isole è bassissima: 36,25 % in Sardegna e 37,51 in Sicilia. Ciò significa che 883.922 elettori in sardegna e 2.660.484 in Sicilia hanno scelto di non scegliere.

La prima gravissima conseguenza è che nessun candidato sardo siederà al Parlamento Europeo, a meno di ripescaggi.

In Italia Europa Verde ottiene il 2,32% e pertanto non raggiunge il quorum per eleggere parlamentari. Il risultato più basso si riscontra nella circoscrizione Isole con l'1,27%, così suddiviso: 1,6 in Sardegna e 1,17 in Sicilia.

Ma quel 2,32% che può sembrare molto poco in realtà è il miglior risultato dei Verdi Italiani negli ultimi 20 anni (guarda QUI).

Si conclude qui la mia campagna elettorale.

Nella circoscrizione, Europa Verde raccoglie circa 26.000 voti 7.863 in Sardegna e 18.009 in Sicilia ai quali vanno aggiunti quelli degli italiani all'estero. Nel complesso ho raccolto 2534 preferenze (in Sardegna 1 elettore su 4 che ha votato la lista mi ha indicato come preferenza). Ho raccolto voti in quasi tutti i comuni della Sardegna e molti anche in Sicilia.

È stato un mese di incontri, di scoperte e di riscoperte. Non posso che ringraziare tutti gli amici che mi hanno prima spinto ad accettare e poi hanno sostenuto il mio impegno. Non solo nei comuni più importanti, ma anche in quelli più piccoli come Banari, Bulzi, Luogosanto e tanti altri.

Un ringraziamento particolare a Nadia Spallitta che ha voluto venire in Sardegna per conoscerci, che ha ottenuto un risultato significativo in Sicilia e che con gli altri amici siciliani mi ha sostenuto anche nella mia seconda isola.

Sono anche molto lieto che nella mia città natale, Padova, Europa Verde abbia ottenuto un risultato importante.

Si conclude la campagna elettorale, ma non finisce qui il mio impegno. Troveremo i modi e le opportunità perché questo gruppo di persone che ha sostenuto Europa Verde in Sardegna possa crescere attorno non solo ad una visione del futuro, ma anche a proposte concrete che portino le questioni ambientali al centro della politica.

Infine sarò al fianco dei ragazzi dei Fridays for Future, perchè non solo mi hanno dato la spinta per affrontare questo percorso, ma soprattutto perchè abbiamo il dovere di sostenere la loro lotta per un mondo diverso e per un futuro che sia costruito per loro, non contro di loro.

Lasciatemi dire alcune cose che mi porto dentro da tempo.

Hanno vinto gli europeisti, tra di loro i verdi hanno invertito le previsioni che li davano in calo, sono cresciuti in modo ragguardevole e sono ora in grado di spingere per politiche più incisive sulle questioni ambientali. I sovranisti non hanno sfondato e solo in Italia hanno fatto un gran balzo in avanti.

Ma c'è una cosa che nessuno dice e che io voglio dire: aprite le pagine dei giornali, guardate le edizioni on line, guardate la televisione e troverete uno strabordante interesse e forse qualcosa di più per un personaggio che l'unico merito che ha è l'avere uno staff mediatico che guida e detta le sue parole e le sue mosse. Ovviamente pagato con i soldi dei contribuenti.

Bene la realtà è che quello staff non guida solo il capitano, ma di fatto guida tutta la narrazione che i vari media riversano sul paese con tutti i mezzi possibili.

Questo non è diritto all'informazione, ma alla disinformazione, è il sostegno di una narrazione del paese fatta di fake news, di macroscopiche fandonie, di promesse non mantenute e non realizzabili che, per quanto smentite, restano a costruire la trama di un racconto che porta il paese sempre più in basso, sempre meno capace di cogliere e interpretare la realtà che è composita e complessa, ma fatta non solo di paure e di nemici ad ogni angolo.

Questa narrazione può essere smontata solo contrapponendo proposte politiche chiare di cambiamento basate sugli straordinari valori umani, culturali e ambientali del paese, mirate a dare alle nuove generazioni opportunità reali e dignitose. Politiche che sconfiggano l'ignoranza, la ricerca del profitto ad ogni costo, che ricostruiscano il senso del bene comune.


© Egidio Trainito